So far away

Ho una particolare idiosincrasia per l’insalata di riso.
Forse per via di tutte quelle provate nel corso degli anni alle feste, nei buffet, al mare e via dicendo: tutte zeppe di condimenti pronti – nella migliore delle ipotesi scolati dal liquido di conservazione, nella peggiore anche no -, unte di olio di semi o, peggio ancora, maionese di infima qualità. Sarò anche spocchiosa, anzi un po’ lo sono (consapevolmente, orgogliosamente e felicemente) ma piuttosto che rovinarmi il pasto con un mappazzone di quelli preferisco una fetta di pane e pomodoro, o con l’olio insomma…
In estate, però, le insalate di cereali sono effettivamente comode e se ne possono preparare infinite e stuzzicanti varianti: una base che amo molto è il farro, per via del sapore rustico e della consistenza soda e croccante.

Farro freddo con pomodorini confit, bocconcini di bufala, pinoli tostati e timo

farro freddo pomodorini confit bocconcini bufala pinoli tostati timo

Ingredienti:

250g di farro perlato
pomodorini confit
bocconcini di bufala
pinoli
timo
sale
olio evo

Preparazione:

Preparare per tempo i pomodorini confit: lavare, asciugare e tagliare a metà dei pomodorini (pachino, piccadilly, datterino). Scaldare il forno a 100°c. Disporli su una teglia leggermente oliata con la parte del taglio rivolta verso l’alto, condire con sale, una spolverata di zucchero, timo, qualche spicchio di aglio in camicia qua e là, un filo d’olio ed infornare per un paio d’ore, fino a quando i pomodorini saranno appassiti e leggermente caramellati.
– I pomodorini confit si possono conservare sott’olio; io ne faccio una bella scorta ogni estate e li utilizzo durante l’inverno. –
Lessare il farro come indicato sulla confezione, scolarlo e lasciar raffreddare. Condirlo con i pomodorini confit, i pinoli tostati in un padellino antiaderente, dei bocconcini di bufala – tagliati a metà o in quarti, a seconda della grandezza -, qualche fogliolina di timo fresco ed olio evo.
Per dare un gusto più marcato al piatto si può aggiungere qualche filetto di alice sott’olio di buona qualità.
Un po’ di riposo prima del consumo permetterà ai sapori di amalgamarsi bene.

Questa ricetta partecipa al contest

Fresh cream

Un dolcetto semplice e veloce, adatto anche all’estate, che si presta a mille varianti.
La crema al cioccolato è ormai un must a casa mia, viene dal forum di cookaround ed è molto interessante perché senza uova; la ricetta originale prevedeva l’aggiunta di una noce di burro alla fine, insieme al cioccolato fondente, io l’ho sempre omesso e non mi pare che il risultato ne risenta. Data la presenza del cacao amaro e del cioccolato fondente non risulta troppo dolce, anzi la nota amara è ben marcata; sul forum ho letto di diverse persone che non aggiungono il cioccolato ma a mio avviso, soprattutto in abbinamento alla crema pasticcera che è comunque dolce e vanigliata, il contrasto è ideale.
La crema pasticcera è LA crema pasticcera, la ricetta definitiva ed è del maestro Maurizio Santin. Preparo la crema da quando ero minuscola, sono partita dalla ricetta ad occhio di mia nonna – 1 tuorlo, 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di farina, un bicchiere di latte – e ne ho provate tantissime, strada facendo. Questa è la migliore in assoluto. La ricetta originale non lo prevede ma io la cuocio a bagnomaria per mia abitudine… voi fate come preferite!
L’accoppiata è assolutamente vincente, si può servire in bicchierini, nature o inframezzata da uno o due strati di qualsiasi pasta o biscotto: pan di spagna, biscotto savoiardo, dacquoise e così via.

Bicchierini di crema al cioccolato fondente e crema pasticcera

bicchierini crema cioccolato fondente crema pasticcera

Ingredienti:

per la crema al cioccolato fondente:

500g di latte
200g di acqua
200g di zucchero semolato
100g di farina
75g di cacao amaro
100g di cioccolato fondente di buona qualità

per la crema pasticcera:

500g di latte
130g di zucchero semolato
100g di tuorli
40g di farina
1 baccello di vaniglia

Procedimento:

per la crema al cioccolato fondente:

In una casseruola unire farina, zucchero semolato e cacao amaro. Mescolare con una frusta e aggiungere, gradatamente, prima l’acqua e poi il latte, sempre mescolando per sciogliere gli eventuali grumi.Mettere sul fuoco continuando a mescolare e cuocere finché la crema non raggiunge la giusta densità. Togliere dal fuoco ed aggiungere il cioccolato fondente a pezzi, sempre mescolando per farlo sciogliere, ed eventualmente il burro.

per la crema pasticcera:

Schiacciare il baccello di vaniglia col dorso di un coltello, inciderlo e prelevare i semi. Mettere il latte in una casseruola, aggiungere il baccello e portare a bollore. In una ciotola adatta al bagnomaria versare i tuorli, aggiungere i semi di vaniglia, battere con una frusta per rompere i tuorli, aggiungere lo zucchero e montare fino ad avere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la farina setacciata, mescolare rapidamente per incorporarla al composto ma senza lavorarlo troppo. Versare a filo il latte bollente, filtrandolo per eliminare il baccello di vaniglia, mescolando sempre con la frusta. Porre il composto sul fuoco – io a bagnomaria – continuando a mescolare fino alle prime bolle, quando la crema inizierà ad addensare. Togliere dal fuoco, versare in una ciotola e coprire con un foglio di pellicola alimentare a diretto contatto con la crema, per evitare che nel raffreddamento si formi la fastidiosa pellicina superficiale.

A questo punto le due creme sono pronte, non resta che assemblare i bicchierini/coppette… ma nulla vieta di utilizzarle per qualsiasi altra preparazione!

Pierina ricottina

Quando ero piccola mia nonna mi raccontava spesso la storia di Pierina ricottina: la piccola Pierina aveva una ricotta da vendere; se la poggiò sulla testa e si incamminò verso il mercato. Strada facendo diceva compiaciuta “coi soldi della ricotta comprerò una gallina. La gallina farà le uova, nasceranno i pulcini ed io potrò venderli al mercato. Coi soldi dei pulcini comprerò comprerò una pecora, la pecorà mi darà degli agnellini, venderò gli agnellini e comprerò una mucca. La mucca mi darà latte e vitellini che potrò vendere al mercato. Coi soldi comprerò…” ma, distratta dai suoi pensieri, inciampò e la ricottina finì a terra… e con lei i gloriosi sogni di Pierina.

Focaccine a lievitazione naturale con fantasie di ricotta

focaccine fantasie di ricotta

Ingredienti:

per le focaccine:

150g di pasta madre già rinfrescato e pronto per l’utilizzo (o 3.5g di lievito di birra essiccato)
500g di farina tipo 1
300g di acqua
20g di olio evo
10g di sale
5g di zucchero
olio evo+acqua per l’emulsione

per i topping:

ricotta di pecora
pesca noce
fiori di zucca
‘nduja
olio evo
fior di sale
pistilli di zafferano
granella di nocciole tostate
timo
basilico

focaccine fantasie di ricotta

Procedimento:

Impastare (io con il fido Ken) farina, pasta madre, acqua, olio, zucchero e sale. Quando l’impasto sarà ben incordato spostarlo in una ciotola di plastica, coprire con pellicola e lasciar lievitare fino al raddoppio. Riprenderlo, formare delle palline da 25-30g circa, schiacciarle ed allargarle per ottenere la forma desiderata, posizionarle su una teglia da forno oliata, coprire con pellicola e rimettere a lievitare, ancora fino al raddoppio.

Scaldare il forno in modalità statica a 200°.

Bucherellare le focaccine coi rebbi di una forchetta, pennellarle con un’emulsione di acqua ed olio e cuocere per 15 minuti circa.

Per la focaccina con ricotta, pesca noce, timo e fior di sale:

Condire delle sottili fette di pesca noce con olio evo e foglioline di timo fresco. Coprire la focaccina con fiocchi di ricotta al naturale, aggiungere le fette di pesca e qualche cristallo di fior di sale.

Per la focaccina con ricotta, zafferano e granella di nocciole:

Mettere in infusione i pistilli di zafferano in pochissima acqua calda e far riposare; lavorare la ricotta con l’acqua ed i pistilli, formare una quenelle ed adagiarla sulla focaccina. Aggiungere la granella di nocciole tostate ed un giro d’olio evo.

Per la focaccina con fiore di zucca ripieno di ricotta e ‘nduja

Lavorare la ricotta con un pezzetto di ‘nduja e del basilico tritato. Aprire delicatamente i fiori di zucca, lavarli con cura, asciugarli e riempirli col composto. Cuocere in forno (180° gradi) per un quarto d’ora circa. Disporre un fiore su ogni focaccina.

focaccina ricotta pesca noce timo fior di sale

Questa ricetta partecipa al contest

del blog Cappuccino e Cornetto, in collaborazione con il caseificio la Tramontina, per la categoria Finger food salati.

Precipitevolissimevolmente

Pizza in teglia con scarola riccia, cicoria rossa, burrata e salmone

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Solito procedimento della pizza in teglia secondo Bonci, impasto misto 70% farina di grano e 30% di farina integrale di farro. Dopo la stesura in teglia coprire con scarola riccia e cicoria rossa a striscioline, condire con sale ed olio e coprire con carta da forno bagnata e strizzata e cuocere come da indicazioni del maestro Bonci (forno sparato al massimo, primi 15 minuti direttamente sulla base del forno poi altri 10 circa sul ripiano a metà). Una volta pronta aggiungere – dopo aver rimosso la carta da forno, of course 😉 – la burrata sfilacciata a mano ed il salmone affumicato, in questo caso islandese, a fettine. Decorare con quale strisciolina delle due insalate.
La pizza in teglia è alla romana, quindi alla romana il commento… non sai che te magni!

Meglio tardi…

…sì, lo so. sono passati quasi tre mesi. Ero in letargo.
Mi sono svegliata appena in tempo per darvi le ultime due ricette con la zucca, prima che le zucche finiscano – e con le zucche non si scherza, chiedete alla povera Cenerentola.
Senza troppe presentazioni, ché di zucca ormai ho parlato anche troppo, ecco la prima, buonissima, meravigliosa, mirabolante, stupefacente, facile e veloce vellutata!

Vellutata di zucca con crostini, speck croccante e stracchino stagionato

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Ingredienti:

zucca, 700 g circa
patate, 200 g circa
speck, un paio di fette spesse
stracchino stagionato, 80g circa
pane per i crostini
olio evo
sale
pepe

Procedimento:

Pulire la zucca togliendo la buccia e tagliarla a pezzi regolari; fare lo stesso con le patate.
Far andare in una pentola capace lo scalogno, pelato e tagliato a rondelle sottili, con un paio di giri di olio evo.
Aggiungere quindi la zucca e le patate a pezzi, far rosolare appena e coprire con acqua – l’ideale sarebbe brodo vegetale, ma possiamo usare anche semplice acqua o (la colpa di quello che sto per scrivere è di Marco Pierre White) del poco ortodosso brodo “veloce”. Salare, nel caso in cui si stia usando acqua.
Coprire e lasciar cuocere per una quarantina di minuti, finché il solito metodo della forchetta infilzata darà conferma del giusto grado di cottura di zucca e patate.
Nel frattempo preparare i crostini come meglio preferite, io solitamente taglio il pane a cubetti regolari e lo passo in padella con un filo d’olio evo ma in questo caso mi permetto di suggerire una soluzione alternativa e decisamente più libidinosa… Tagliare lo speck a bastoncini e rosolarlo in padella per renderlo croccante. Toglierlo dalla padella, metterlo ad asciugare su un foglio di carta da cucina e passare i crostini nella padella con il fondo rilasciato dallo speck.
A questo punto non resta che vellutare l’aspirante vellutata con l’aiuto di un frullatore ad immersione, versare nelle scodelle/ciotoline, finire con i crostini, lo speck croccante, qualche pezzetto di stracchino stagionato, una macinata di pepe fresco ed il solito giro d’olio evo.

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n.b. lo stracchino stagionato utilizzato in questa ricetta è prodotto dall’azienda Casale Nibbi di Amatrice (RI) ed è un davvero favoloso.

p.s. Eliminando lo speck avremo un’ottima vellutata vegetariana ed eliminando anche lo stracchino stagionato un’ottima vellutata vegana. Eliminando la zucca e le patate, invece, la vellutata magicamente svanisce (cosa dicevo della zucca e di Cenerentola?), però possiamo sempre farci un panino con speck e stracchino…